Il Nostro Tempo by W.J. May

Il Nostro Tempo by W.J. May

autore:W.J. May
La lingua: ita
Format: epub
editore: Babelcube Inc.
pubblicato: 2020-09-22T00:00:00+00:00


Capitolo 9

Di tanto in tanto, la vita ti dà un momento che sai che ricorderai fino alla fine dei tuoi giorni. Il tipo di momento che brucia nella tua memoria persino mentre sta accadendo.

In genere, questi momenti riguardano te.

Ma a volte, solo a volte, sei soltanto uno spettatore.

“Tris?” Il padre di Rae si fermò immobile sul vialetto, guardando come se pensasse di essere in un sogno. Ogni grammo della sua solita sicurezza e falsa spavalderia si sciolse come neve al sole mentre fissava l’uomo davanti a lui con gli occhi spalancati come quelli di un bambino. “Non pensavo...” si interruppe, incapace di distogliere lo sguardo dal viso del padre di Devon. “Mi dispiace, non sapevo che tu fossi...”

Tris?

Rae e Devon si scambiarono una veloce occhiata. Seguiti velocemente da Angel e Julian. Nello stesso momento, la generazione più giovane si stringeva istintivamente uno contro l’altro, completamente ignorati dai due uomini che sembravano inconsciamente allontanarsi.

Nell’attimo in cui Tristan aveva sentito la voce di Simon tutto il suo corpo sembrò collassare. Devon a volte faceva la stessa cosa.

Il Decano Wardell stava in piedi fissando con la stessa intensità, bloccato in uno stato sospeso di incredulità, ma nel momento in cui Simon fece un passo esitante verso di lui, il Decano Wardell scattò all’indietro. “Non posso...” parlò così piano che persino con il suo tatù volpe preso in prestito Rae poté a stento sentirlo. “Non posso farlo...” Fece un altro passo indietro, ma questa volta Devon lo prese per il braccio, preoccupato.

“Stai bene, papà?”

Sembrava la cosa automatica da chiedere ma Tristan chiaramente non stava bene. Neanche per sogno. Infatti, Rae non aveva mai visto una tale espressione sofferta sul volto dell’uomo.

L’uomo era devastato. Svuotato fino ad un punto di non ritorno.

Ogni muscolo del suo corpo era immobile come una pietra, e non c’era una singola goccia di colore sul suo viso. Persino i suoi occhi avevano perso la loro solita vivacità, il blu sbiadito in un grigio ghiaccio.

Quello stesso viso che Rae sapeva sarebbe rimasto impresso nella sua mente per sempre. Quel singolo momento sarebbe bruciato lì, come le immagini dell’orrido passato di suo padre. Tranne che questo era reale. Stava succedendo proprio ora. Il Decano Wardell era catturato da un fantasma del passato e terrorizzato. Non aveva mai visto prima qualcosa demolirlo – non in modo così brutto. Neanche quando Devon era stato rapito.

Rae non aveva mai immaginato che lo straordinario peso delle emozioni silenziose che gelavano l'aria invernale fosse persino possibile. Mai prima d'ora era stata persa in una tale ondata di sentimenti crudi e straziati. Non si sarebbe mai aspettata che qualcuno potesse sopravvivere, anche se lo avevano fatto.

Il viso del decano era quello di un uomo che fissava il proprio fantasma personale. La sola faccia che aveva mai visto eguagliarlo... era quello del suo stesso padre.

“Papà,” disse di nuovo Devon, calmo ma incalzante. Guardava incerto tra i due, ancora tenendo tra le braccia il nuovo cucciolo. “Vuoi...”

“Sei qui.” Tristan parlò non a suo figlio ma a Simon. Rompendo il silenzio tra di loro in un milione di fastidiosi frammenti.



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